In Russia, più che altrove, la classe media si è assottigliata: pochi sono riusciti ad aumentare il proprio reddito, moltissimi hanno perso potere d’acquisto trasformandosi in consumatori con limitata capacità di spesa. Andrea Brotini di Pakerson da diverse stagioni ripete come i consumatori russi disposti a spendere per un prodotto made in Italy siano sempre di meno. E anche l’ultima edizione di OBUV Moscow ha evidenziato questo aspetto di questo mercato. Ora arriva la conferma dei numeri. Sono quelli dello studio compiuto da Rosstat (Russian Federal State Statistics Service) che ha coinvolto circa 60.000 famiglie russe dal 15 al 29 settembre 2018. I risultati evidenziano che oltre un terzo delle famiglie non ha abbastanza soldi per comprarsi le scarpe. Sono il 35,4% quelle che non possono permettersi di acquistare, per ogni componente della famiglia, due paia di scarpe l’anno, una per stagione. E se la famiglia è numerosa, il dato sale al 40%. Secondo lo studio, la stragrande maggioranza delle famiglie russe ha difficoltà nello shopping dei beni di prima necessità, calzature comprese (79,5% degli intervistati rispetto però all’84,6% del 2016), mentre il 14,6% ha dichiarato di versare in grandi difficoltà economiche. Il reddito minimo mensile per far quadrare il bilancio familiare è stimato in 58.500 rubli, circa 800 euro. Ne deriva che, quando una famiglia russa va a comprare un paio di scarpe, la prima cosa che guarda è il prezzo, con le scarpe cinesi e turche, oltre alle sneaker, che rappresentano la prima scelta di acquisto. (mv)
Foto: Mosca 2018 / Shutterstock
TRENDING