L’Italia continua ad aumentare l’export di scarpe verso il Brasile che, viceversa, deve fare i conti con la crisi argentina. Nei primi cinque mesi 2019, l’export di scarpe made in Italy verso il Brasile è cresciuto del 28,2% in valore (11,64 milioni di dollari) e del 37,7% in volume (oltre 100.000 paia), con un prezzo medio di 116,36 euro al paio. L’Italia è il quarto paese nella graduatoria dell’import brasiliano dietro Vietnam, Indonesia e Cina.
Per quanto riguarda, invece, l’export dei calzaturifici brasiliani, nel periodo gennaio-maggio 2019, le quantità sono cresciute dell’11% (quasi 52 milioni di paia), ma il fatturato è aumentato molto meno (+3,7%) arrivando a circa 415 milioni di dollari. Heitor Klein, amministratore delegato di Abicalçados, commenta i dati focalizzandosi sul rapporto con l’Argentina: “La crisi del Paese confinante, la nostra seconda destinazione all’estero, ha influenzato le esportazioni di calzature brasiliane dalla seconda metà dello scorso anno. Solo ad aprile 2019, la battuta d’arresto è stata di quasi il 50%”. Bene invece il commercio verso gli Stati Uniti, primo mercato della calzatura verdeoro. Nei primi cinque mesi dell’anno l’export brasiliano verso gli USA è salito del 31,2% in quantità e 43,4 % in valore. Klein sottolinea che la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha fatto sì che gli americani, il più grande mercato di consumo di calzature del mondo, sostituissero i loro fornitori cinesi con quelli di altri Paesi, brasiliani compresi “Negli ultimi cinque mesi le vendite di scarpe cinesi negli Stati Uniti sono scese di oltre il 70%” ha concluso Klein. (mv)
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