Grazie all’aumento del prezzo medio, l’export italiano di scarpe da uomo sale anche se le paia vendute diminuiscono. Lo rivela una statistica di Assocalzaturifici secondo la quale nei primi 9 mesi del 2013 le esportazioni di scarpe da uomo in pelle sono cresciute del 4% in valore (1,26 miliardi di euro) con una lieve flessione in volume (-1,7%). Se paragonata con l’analogo periodo del 2008 (preso come riferimento “pre-crisi”), la crescita è pari al +10,52%. Quasi 6 calzature su 10 vendute che vanno all’estero hanno avuto come destinazione l’Europa. La Francia (+6% in valore, pur con un -2,5% in quantità) si è confermata il principale mercato, seguita dalla Russia, che cresce sia in valore (+6,5%) che in volume (+10,7%). Il prezzo medio è aumentato del 44,6% passando da 41,65 euro (primi 9 mesi 2008) al paio agli attuali 60,23 euro (gennaio/settembre 2013). Il prezzo medio più elevato tra i 20 principali mercati di sbocco è stato fatto segnare dalla Cina (131,78 euro). Superiore ai 100 euro al paio anche quello verso Hong Kong e Ucraina. Male, ma non è una novità, il mercato italiano dove i consumi di scarpe da uomo non sportive sono scesi, nei primi 9 mesi 2013, del 4,2% in quantità e del 9,5% in termini di spesa. Le maggiori flessioni arrivano dalle scarpe classiche. (mv)
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