Se il dazio impone la supply chain: il caso di Munich in Brasile

Se il dazio impone la supply chain: il caso di Munich in Brasile

Pericolo dazi? Ecco come ha fatto il brand spagnolo Munich a sviluppare le vendite in Brasile, malgrado le misure protezionistiche che adotta il Paese sudamericano.

Il protezionismo verde-oro

Il Brasile (216 milioni di abitanti) è la nona economia del mondo e da anni è un potenziale mercato per l’industria globale della moda. A ostacolare il suo sviluppo sono però le tariffe rendono i prodotti importati molto più cari di quelli fabbricati localmente. Una politica che nel tempo ha favorito lo sviluppato dell’industria nazionale. Negli anni ’50, ad esempio, le principali case automobilistiche come Volkswagen, Ford, Fiat e Mercedes, hanno aperto stabilimenti produttivi in Brasile pur di accedere al mercato locale. Allo stesso modo si sono mosse le imprese del comparto fashion.

 

Banner 728x90 nei post - B7

 

La storia di Munich

“Vent’anni fa mio padre vide che c’era un’opportunità e, da solo, cercò un distributore”, ricorda a Modaes Xavier Berneda Martín, che rappresenta la terza generazione della famiglia al timone del marchio. Ma i dazi imponevano a Munich di praticare prezzi che la rendevano fuori portata per classe media brasiliana. Brand spagnoli come Mango o Desigual hanno rinunciato. Ma Munich non si è arreso e ha trovato la soluzione. Aprire un calzaturificio a Brazilia era troppo. Ma da tre anni collabora con un imprenditore locale, col quale ha siglato un accordo di licenza per la produzione di articoli da distribuire nel Paese. E ora sta pensando a sviluppare il retail diretto. “Oggi il Brasile è il mercato con la più rapida crescita” confessa Berneda.

I quattro consigli

L’imprenditore spagnolo dà quattro consigli a chi vuole approcciare un nuovo mercato. Il primo: “Conoscere il Paese e adattarsi ad esso”. Il secondo: “Elaborare un piano, con una strategia, predisporre la struttura, le operazioni e la riscossione”. Il terzo: “Rivolgersi a un partner o distributore e scegliere i Paesi che, legalmente, offrono garanzie”. E il quarto: “Tutelare il marchio”. Munich ha chiuso il 2023 con un fatturato di 81 milioni di euro, +9% sul 2022. L’azienda ha aumentato le vendite dell’82% rispetto al 2019. Anche grazie al Brasile. (mv)

Foto dai social

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×