C’è anche una capsule collection in pelle riciclata nella “batteria” di strumenti messi in campo per raggiungere l’obiettivo dei 50 milioni di ricavi entro il biennio 2022-2023. Il marchio P448 è un caso di successo nel complesso mondo delle sneaker. In sintesi: è uno di quelli che ce l’ha fatta.
Ieri e oggi
Fondato a Forlì nel 2014 da Marco Samorè e Andrea Curti, il brand ha chiuso il 2018 a 8,2 milioni di euro di fatturato (+36%) con una quota export del 75% e gli Stati Uniti come mercato di riferimento. La spinta per raggiungere quota 50 milioni arriverà anche dal retail, visto che l’azienda ha in programma l’apertura dei primi due store monomarca: a New York (quest’anno) e Milano (2020). I due negozi rafforzeranno la rete distributiva nel 2018 ha raggiunto i 1.000 punti vendita nel mondo. “Il sell-out ha sempre restituito ottimi risultati e questo è stato il principale driver per la crescita del fatturato. Ora il nostro focus è lavorare sulla brand awareness, attraverso un posizionamento premium omogeneo, investendo nei touch-point ufficiali, come sito web e social network, nonché attraverso pop-up store, negozi e una più capillare presenza su tutti i mercati mondiali” ha affermato Paolo Griffo, amministratore delegato di P448.
Domani e la pelle
Le previsioni per il 2019, si legge in una nota aziendale, sono di chiudere a oltre 10 milioni di euro. Per riuscirci, P448 ha presentato all’ultimo Pitti Uomo anche una mini-capsule realizzata in pelle riciclata, composta da 4 modelli unisex. Il prodotto si distingue anche per le caratteristiche di estrema leggerezza e resistenza. L’obiettivo, dichiarano dall’azienda, è quello non solo di evolvere la pelle a materiale ancora più performante, ma di renderla ancora più sostenibile. (mv)
Immagine tratta da p448.com