La produzione di Moreschi non si svolgerà più nello storico stabilimento di Vigevano. L’azienda l’affiderà a “laboratori italiani altamente specializzati”. Secondo i media locali spariranno 59 posizioni lavorative (su 80) all’interno dello stabilimento che la società, in una nota, definisce “non adeguato ai livelli richiesti” per la produzione ordinaria. La direzione generale del calzaturificio punta a raddoppiare, entro tre anni, gli attuali 25 negozi monomarca aperti.
“Stabilimento non adeguato”
Moreschi esternalizza la produzione. Chiude il reparto interno, licenzia 59 persone, e affida la realizzazione delle scarpe ad aziende terziste selezionate in base a criteri green. “Rimane invariata la posizione strategica di Vigevano che mantiene il ruolo di quartier generale e centro creativo, di ricerca e sviluppo del brand”, si legge nella nota inviata dall’azienda controllata dal fondo elvetico Hurley. “All’interno dello stabilimento, che per la produzione ordinaria non è adeguato ai livelli richiesti, vengono infatti mantenuti i dipartimenti gestionali, amministrativi, l’ufficio stile e prodotto, la modelleria, la logistica e lo spaccio aziendale. Inoltre, a Vigevano resterà la progettazione dei modelli per le collezioni esclusive, oltre al controllo qualità”.
Decisione inaccettabile
La scelta dell’azienda pavese non è stata presa bene dalle organizzazioni sindacali, che parlano di “decisione inaccettabile”. Lunedì 26 febbraio i lavoratori si riuniranno in assemblea sindacale per decidere la mobilitazione. “Contemporaneamente – continua la nota -, nell’ambito di un piano di crescita e di internazionalizzazione, si sviluppa ulteriormente la prestigiosa sede di Milano in via Manzoni”. Intanto, i negozi monomarca nel mondo passeranno dagli attuali 25 a 50 entro tre anni. (mv)
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