“Sto benissimo dove sto, non mollerò”: Diego Della Valle a tutto campo, da Tod’s alla scarpa marchigiana

Diego Della Valle a Casette d’Ete, quartier generale di Tod’s, rassicura tutti sul suo stato di salute e sulla sua volontà di restare alla guida del gruppo. Il general manager del brand Carlo Alberto Beretta a Milano ha celebrato il funerale della sneaker: “Alle ultime sfilate le sneaker sono quasi sparite. Tra gli under 30 la parola d’ordine è neoclassicismo: capi dall’alto contenuto artigianale e massimo confort” ha detto Beretta al convegno Altagamma Consumer and Retail Insight.
Ieri, nel corso dell’assemblea dei soci del gruppo Tod’s, Diego Della Valle ha fatto chiarezza sulle sue condizioni di salute, dopo alcuni recenti pettegolezzi: “È venuto fuori di tutto per una frase che ho detto all’Università Politecnica delle Marche. Ci sono state centinaia di telefonate: Della Valle sta male. Io sto benissimo dove sto e si fa anche fatica a cambiare il mio ruolo. Lavorerò di meno, ma non mollerò“. Non a caso, in base a quanto riporta Reuters, la famiglia Della Valle è salita dal 61,65 al 63,03% del capitale di Tod’s. L’assemblea ha approvato il bilancio 2018 chiuso con un utile di 68,7 milioni di euro, decidendo di assegnare un dividendo di un euro per ogni azione. “Il percorso intrapreso è quello giusto, negli ultimi 12-24 mesi è cambiato il nostro mondo, i capisaldi delle strategie della moda e del lusso vanno rivisti in parte, ora che siamo entrati nella fase operativa di questo cambiamento, andiamo avanti con qualche sicurezza in più” ha detto Diego Della Valle che, oltre a sottolineare la crescita a doppia cifra dell’e-commerce, ha parlato anche della crisi del distretto calzaturiero marchigiano: “Le aziende piccole sono fatte di famiglie che lavorano dalla mattina alla sera e non è loro dovere avere strategie di lungo periodo. Oggi il problema è come portare lavoro. Altro problema è il tempo: sono aziende che non hanno ossigeno infinito. Casa mia è qua, vedere paesi che si spengono così dà un dispiacere enorme. Dico sempre ai miei: cerchiamo di far lavorare più aziende possibili ed incentivarle a non mollare”. (mv)
Foto Imagoeconomica

 

 

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