Dalle Marche al Portogallo per ridurre i costi della manifattura, con una costante: la pelle italiana. Frédéric Robert (nella foto), designer francese (ex Lanvin, Kenzo, Hermes e Dior) e imprenditore col marchio Me.Land spiega la scelta: “La produzione è stata avviata nelle Marche, ma poi il prezzo è cresciuto fino a diventare insostenibile e così sono stato costretto a trasferire la produzione. Ho cercato in Francia, dove non c’è più la competenza per produrre sneaker e così sono arrivato in Portogallo e per ora sono molto contento. La pelle? Nelle mie collezioni, è il punto di partenza. Cerco l’ispirazione alle fiere come Lineapelle e Parigi. Quella che utilizzo è totalmente made in Italy”. Il marchio viene venduto in esclusiva nei magazzini Bon Marché e, seppur penalizzato alla fine dell’anno dalla protesta dei gilet gialli, ha avuto buone performance tant’è che il 2019 si è aperto all’insegna della fiducia: “Apriremo due negozi in più nella seconda stagione dell’anno. Uno a Firenze che è “Societè Anonime” e un altro a Parigi, nel negozio Jean-Louis, he venderà a una clientela femminile. Saremo presenti al Micam come Emerging Designer. Sono sicuro che avremo una stagione di successi, abbiamo già numerosi contatti”. Dunque, anche per un brand straniero produrre in Italia sta diventando complicato causa costi. “Per i brand del lusso, l’Italia è perfetta per la produzione di scarpe perché il prezzo non è così determinante, ma per i brand piccoli non va bene perché i prezzi sono troppo alti” replica Robert che dà la sua opinione del perché in Italia si producono molte calzature con marchi francesi: “L’Italia ha il know how per fare borse e scarpe. È un Paese organizzato in piccole fabbriche molto creative. In Francia invece ci sono grandi gruppi che hanno bisogno di elevate quantità di produzione per cui le aziende italiane sono molto più flessibili e riescono a rispondere alle esigenze del lusso in modo molto più personalizzato”. (mv)
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