In pieno Medioevo anche i bambini di un anno indossavano calzari in pelle. È ciò che risulta da un’importante scoperta archeologica avvenuta nella cittadina di Saint-Ursanne, in Svizzera, dove durante i lavori di ristrutturazione della vecchia rete di condotte sotterranee avviata nel 2016 il terreno ha restituito un frammento di stivale. Il pezzo di calzatura, che misura 17 centimetri per 13, ha una tomaia in pelle di capra mentre la suola è fatta con pelle bovina. Per chiudersi, inoltre, lo stivaletto non aveva dei lacci, ma dei bottoni, anch’essi realizzati in pelle. L’antico frammento è stato recuperato e analizzato dagli studiosi dell’Università di Losanna, i quali ritengono sia appartenuto a un bambino di 12 mesi e hanno spiegato al quotidiano svizzero lematin.ch che “come il legno, anche la pelle sepolta può conservarsi solo se rimane impregnata d’acqua“. Il pezzo di pelle si trovava infatti sotto uno strato di terreno all’interno di un’area depressiva molto umida nel dipartimento di Doubs. Finora sarebbero oltre 100 i frammenti di pelle rinvenuti sotto le strade della cittadina svizzera nel corso dei lavori, tutti affidati per la conservazione e classificazione a Marquita e Serve Volken del Lausanne Shoe Museum.
Foto Marquita Volken. © Office de la culture et Gentle Craft