Tamara Mellon contro Jimmy Choo, in mezzo i fornitori italiani

Si profila un contenzioso legale tra la stilista Tamara Mellon e Jimmy Choo. Tamara Mellon, socia dal 1996 della griffe, se ne allontanò nel novembre 2011 dopo l’acquisizione da parte di Labelux. I legali della Mellon hanno recapitato al Ceo di Choo, Pierre Denis, una lettera in cui si intima di desistere da quello che viene definito “un illegale comportamento” mirato a prevenire che Mellon, che oggi produce calzature griffate col suo nome, usi gli stessi fornitori e manifatturieri per le sue attuali collezioni, tutti italiani, a cui Choo ricorre nella produzione. Mellon sostiene che il 10 giugno 2013 a sette rappresentanti dei fornitori, il vicepresidente di Choo, Stefano Savoldi, ha reso esplicito che l’azienda non gradiva che lavorassero anche per la Mellon. Nel maggio 2014 alcuni di loro avrebbero sottoscritto una lettera (in italiano) impegnandosi a non operare “attraverso terzi, o società terze, per il brand Mellon sino alla durata del rapporto con Jimmy Choo”. Ciò violerebbe l’articolo di una norma UE che “proibisce la distorsione della competitività e la limitazione delle fonti di approvvigionamento”. (pt)

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