Vans vola, Timberland stabile. VF Corp batte le stime (fatturato di 2,68 miliardi di dollari per Thomson Reuters) e archivia un ottimo primo trimestre (esercizio fiscale 2018/2019). Le vendite di VF sono cresciute del 23% (+21% a cambi costanti) nel periodo aprile-giugno arrivando a 2,79 miliardi di dollari (2,38 miliardi di euro), sostenute dalle nuove acquisizioni di Williamson-Dickie, Icebreaker e Altra. Escludendole, i ricavi sono comunque cresciuti del 12% (+10% a cambi costanti). Il margine operativo del gruppo (acquisizioni comprese) è salito del 45% a 230,9 milioni di dollari (197 milioni di euro). Cifre raggiunte soprattutto grazie alla spinta del brand Vans, il cui fatturato è aumentato del 35% (+32% a cambi costanti). Bene anche The North Face che mette a segno un +8% (+5% a cambi costanti). In area positiva, grazie ai cambi, anche Timberland: +2% (-1% a cambi costanti). Il brand è stato penalizzato soprattutto dal risultato negativo dell’area asiatica, mentre cresce del 5% in area EMEA. “Stiamo portando avanti il nostro piano di crescita per il 2021 e proseguendo nel nostro percorso di riorganizzazione del portafoglio e di trasformazione di VF impegnata a offrire rendimenti superiori agli azionisti” ha commentato Steve Rendle, presidente e ceo che ha rivisto le previsioni per l’esercizio in corso: vendite tra 13,6 e 13,7 miliardi di dollari (13,45-13,55 miliardi la stima precedente), con un aumento del 10-11%, mentre l’utile fiscale per azione dovrebbe crescere tra il 12 e il 14%. (mv)
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