Scoperto tomaificio-lager a Trani, in Puglia. Circa 30 residenti cinesi (con regolare permesso di soggiorno) erano costretti a vivere in precarie condizioni all’interno di un prefabbricato senza facoltà d’uso dei macchinari che è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri. I locali erano allo stesso tempo luogo di lavoro, dormitorio e refettorio: rifiuti, cibo e materiale infiammabile erano conservati a poca distanza gli uni dagli altri. Secondo quanto accertato dagli investigatori, molti locali del capannone erano destinati a uso commerciale e invece erano stati trasformati in stanzoni con fatiscenti servizi igienici e spazi adibiti a dormitori senza finestre. Non risulta che i lavoratori fossero impiegati a nero. Diverse le accuse a carico del proprietario e del locatario dell’immobile, entrambi di Trani, e del titolare dell’impresa, un cinese residente a Ruvo di Puglia, tutti indagati a piede libero. (mv)
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