Sempre più complicata la situazione per i dipendenti del calzaturificio LVI di Trani, a cui a settembre è stata sospesa la Cassa Integrazione e ai quali da giugno ad oggi sono stati distribuiti solo minimi acconti di stipendio, senza comunicare nulla rispetto al loro futuro e a quello dell’azienda. Nella stessa condizione sono anche alcune donne dipendenti di un tomaificio di proprietà dello stesso calzaturificio, che recentemente aveva annunciato l’intenzione di riavviare il suo progetto produttivo, salvo poi non dare più notizie, disertando anche gli incontri istituzionali di discussione del suo caso. Secondo alcuni il fallimento è prossimo.
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