Da “Fight fight fight” a “tariffs tariffs tariffs”. In un modo o nell’altro con Donald Trump ci vanno di mezzo le scarpe. Le calzature che ha lanciato in memoria dell’attentato subito in Pennsylvania sono un successo commerciale: la versione bianca delle sneaker è sold out. Ma di converso, ora che la sua candidatura alla Casa Bianca è diventata davvero forte, l’industria calzaturiera americana teme di vivere una nuova Trade War con la Cina.
Il successo delle sneaker
“Fight fight fight” è il nome di un paio di sneaker alte “limited edition” lanciate sul mercato dalla società 45Footwear. In vendita ce ne sono 5.000 paia a 299 dollari sul sito gettrumpsneakers.com. La versione bianca è andata sold out in poco tempo. Mentre la versione nera è ancora disponibile al momento in cui scriviamo. Cosa hanno di speciale? Sono da collezione. Le sneaker prendono il nome dall’urlo che Trump ha rivolto alla folla di Butler subito dopo essere stato sfiorato ad un orecchio dal proiettile del suo attentatore. E sulla tomaia raffigurano l’immagine iconica di Trump con il pugno alzato. Il sito GetTrumpSneakers.com, svela Wired, risulta appartenere alla CIC Ventures LLC, una società di cui lo stesso Donald Trump ha rivelato di essere proprietario nel 2023. Ora sono in vendita anche 2.025 paia di stivaletti in pelle “Never Surrender Fight Boot” (simili a quelli Timberland) a 199 dollari.
Il timore dei dazi
Trump ha giurato di riprendere la battaglia commerciale con la Cina aumentando le tariffe sulle importazioni del 60% o più. Una strategia che, secondo lo stesso candidato alla presidenza degli USA, mira a compensare il costo dei tagli alle imposte sul reddito che ha promesso di fare se eletto. Se ciò diventasse realtà, la famiglia media americana sarebbe costretta ad un onere fiscale aggiuntivo di oltre 1.700 dollari all’anno, come riporta il Sourcing Journal. Se Trump dovesse vincere, per la moda e l’industria calzaturiera americana tornerebbe lo spettro della Trade War con Pechino. Un déjà vu che i produttori e soprattutto i retailer statunitensi non vorrebbero rivivere. Non vogliono tornare indietro al 2016 quando divampò una polemica perché Ivanka Trump, figlia di Donald, produceva le scarpe del suo marchio in Cina. Mentre suo padre condannava gli imprenditori che facevano altrettanto. Con Trump le scarpe, in un modo o nell’altro, sono sempre protagoniste. (mv)
Leggi anche: