È bastato un pessimo mese di marzo, caratterizzato da una pioggia di ordini cancellati, per mandare all’aria i piani di Steve Madden. Il gruppo USA, infatti, ha annunciato una riduzione delle vendite del 13,6% nel primo trimestre 2020, chiuso con utili in negativo. Il presidente e CEO Edward Rosenfeld rimane, comunque, fiducioso per il futuro.
Un pessimo mese di marzo
Nel primo trimestre 2020, le entrate di Steve Madden sono diminuite del 13,6% fermandosi a 359 milioni di dollari. Il valore è leggermente inferiore alle attese degli analisti citati da Footwear News, che avevano previsto un giro d’affari di 356,3 milioni. Il risultato ante imposte è in negativo di 25,2 milioni di dollari rispetto un utile di 45,9 milioni registrato nel primo trimestre del 2019. A incidere è stata, soprattutto, la performance del wholesale (-13%) influenzata da un pessimo mese di marzo, caratterizzato da “significative cancellazioni di ordini derivanti dalla pandemia di COVID-19”. Nel retail diretto, il calo è stato del 15,8% a causa della chiusura degli store.
Restare fiduciosi
“Dopo un 2019 sostenuto – ha commentato Edward Rosenfeld -, nel 2020 siamo partiti bene, con ricavi e utili in crescita rispetto al piano durante i primi due mesi dell’anno. A partire da marzo, tuttavia, la nostra attività si è indebolita materialmente a causa degli effetti della pandemia di COVID-19”. Per mitigare l’impatto della pandemia, Steve Madden ha sospeso il riacquisto di azioni, il dividendo trimestrale e ha prelevato 50 milioni di dollari dalla sua linea di credito, dopo aver deciso la riduzione dei compensi, delle spese e degli investimenti. “Guardando al futuro, siamo fiduciosi che i nostri punti di forza, compresi i marchi, il modello di business e di bilancio, ci consentiranno di affrontare questa crisi e di prosperare una volta che le condizioni si normalizzeranno” ha affermato Rosenfeld. (mv)
Immagini tratte da stevemadden.com
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