Un’unica, lunga striscia di cuoio. Così nasce ogni nuovo huarache, il sandalo in pelle tipico degli stati occidentali del Messico. Una calzatura semplice, ma difficile da realizzare. E con una “ricca” storia alle spalle, nonostante poco si sappia sulla sua origine. Una delle ipotesi è che rappresenti l’evoluzione delle calzature preispaniche fatte indossare ai morti per raggiungere il Mitclan: l’aldilà della mitologia azteca.
Unica lunga striscia di cuoio
La storia degli huarache si perde nel tempo e mettere in fila tutti i suoi passaggi non è facile. Questa calzatura, come racconta il designer Markus Kittner a vogue.mx, nasce negli Stati occidentali del Messico. In particolare, a Jalisco e Michoacán. Qui ne sono stati rinvenuti alcuni antichi esemplari. Oggi si producono, soprattutto, nei distretti calzaturieri di Guadalajara e León. Gli huarache tradizionali nascono intrecciando una lunga striscia di cuoio.
Amore a prima vista
Kittner ha aperto un blog e un profilo Instagram dedicati agli huarache. Il suo obiettivo, come racconta a vogue.mx, è quello di tutelare il valore culturale di queste calzature, nonché il lavoro degli artigiani che li producono secondo tradizione. “Penso che il mio amore per gli huarache derivi dalla cultura dell’artigianato – spiega Kittner -. Ho scoperto un modo di realizzare scarpe più autentico e naturale grazie ad essi – riprende -. Qualcosa che riporta alla mente ricordi come la cucina di tua nonna: un aspetto che pensavo mancasse nel design delle scarpe”.
Pelli importate
Come spiega il designer, la maggior parte delle pelli usate per realizzare gli huarache provengono dagli Stati Uniti perché i bovini USA hanno dimensioni maggiori. In altre parole: una singola pelle consente di realizzare più calzature. La pelle, poi, è conciata in Messico. Dopo anni difficili in cui gli artigiani di huaraches sembrava stessero sparendo, ora la produzione avviene a diversi livelli: dalla grande industria alla piccola bottega. La differenza si vede nei dettagli. Nel primo caso, ad esempio, Kittner spiega che le pelli vengono lasciate tingere da 1 a 3 settimane, mentre un artigiano può lasciarle anche per 4 mesi. Piccole opere d’arte con una lunga storia.
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