Nel 1957 Coco Chanel sovverte i canoni della moda creando le slingback two tone. In altre parole: bicolori. La designer le definisce “l’ultimo tocco di eleganza”. Da quel momento in poi “il concetto del bicolore” lo si ritrova applicato anche su altri modelli. Mentre il guru Karl Lagerfeld le reinterpreterà in vari modi.
L’ultimo tocco di eleganza
La moda femminile di quegli anni vuole che le scarpe, rigorosamente monocolore, si abbinino al vestito o, al massimo, alla borsa. Chanel prende ispirazione dalle Derby maschili e disegna una scarpa bicolore. Il beige sfila la gamba. La punta nera assottiglia il piede e, in più, protegge la scarpa dall’usura. Il cinturino offre una grande libertà di movimento. Il tacco quadrato alto 5 centimetri conferisce comodità.
Lusso, comfort e versatilità
Un modello capace di coniugare lusso, comfort e versatilità. “Si comincia la giornata con una scarpa beige e nera. Poi si pranza con una beige e nera. Si va a un cocktail sempre con quella beige e nera. Si è vestiti per tutto il giorno!”. E, per dimostrarlo, Coco Chanel abbina questo nuovo paio di scarpe con i suoi completi di tweed e jersey. Il tempo gli dà ragione. Le two tone si dimostreranno perfette per ogni look, per ogni occasione, per una donna in movimento. Un concetto rivoluzionario nel 1957.
Tante, tantissime versioni
Dal quel momento “le Chanel” sono state presentate in svariate versioni. Per esempio, con differenti cinturini, fiocchi, altezze diverse e tacchi di ogni genere. Nel 1966arriva la declinazione sportiva con un modello da tennis dotato di fiocco nero. Mentre l’idea del bicolore arriva ovunque: Mary Jane, francesine, stivali e stivaletti. Ci pensa poi Karl Lagerfeld a farle passare attraverso il suo tocco di classe, dichiarando (autunno-inverno 2015-2016): “È la più moderna delle scarpe e abbellisce la gamba”. Il modello originale è diventato un simbolo della maison francese. (mv)
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