Covid-19 fa un’altra vittima. È Aldo Group. La società canadese, che gestisce circa 3.000 negozi di calzature e impiega 8.000 persone in tutto il mondo, si è protetta dai creditori attraverso il Companies’ Creditors Arrangement Act. Si tratta di un’opzione prevista in Canada che permette alle società insolventi di ristrutturare le attività commerciali e finanziarie. Aldo sta cercando di fare la stessa cosa in USA e in Svizzera. Intanto prova a mettere nero su bianco le strategie di rilancio.
Un’altra vittima
Aldo Group ha chiesto, e ottenuto, la protezione dai creditori dalla Corte Superiore del Quebec (Canada). Ernst & Young è stata nominata “responsabile del procedimento canadese”. Contemporaneamente, Aldo ha licenziato 270 dei 1.150 dipendenti impiegati nel quartier generale. Attraverso la partnership con la società Gaia, Aldo gestisce circa 40 negozi in Italia. A fine 2016 annunciò un piano di sviluppo per arrivare a 100 negozi entro il 2020. l CEO del gruppo, David Bensadoun (figlio del fondatore Aldo), ha dichiarato a Footwear News che la decisione di chiedere la protezione è stata presa dopo che due accordi di finanziamento non avevano avuto successo.
Il piano di ristrutturazione
Bensadoun ha anche affermato che “il progetto per trasformare e migliorare il business aziendale intrapreso lo scorso anno ha avuto buoni risultati”. Nel piano di ristrutturazione la società prevede di accelerare la strategia di diversificazione delle vendite. In altre parole, farà in modo che i ricavi siano meno dipendenti dagli acquisti compiuti negli store fisici, che oggi generano circa la metà del fatturato. In particolare, le vendite dovranno essere ripartite in quote paragonabili tra negozi, e-commerce, franchising e commercio all’ingrosso. “Penso che ci vorrà tempo prima che le persone entrino nella nuova routine. Non ci aspettiamo un boom di vendite, ma una crescita regolare” ha detto Bensadoun. (mv)
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