Su 22 laboratori del settore tessile e calzaturiero dell’area della Riviera del Brenta e del cavarzerano gestiti da cittadini cinesi, 12 sono risultati irregolari e 10 sono stati chiusi con provvedimento di sospensione poiché impiegavano manodopera in nero in percentuale superiore al 20% della forza lavoro presente. E’ il risultato di un’operazione dei Carabinieri di Chioggia in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Venezia e gli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia, diretta a contrastare il fenomeno del lavoro sommerso. Per scandagliare le aziende sono stati impegnati 35 carabinieri e 24 ispettori del lavoro: in totale, su 120 lavoratori controllati, 22 sono stati trovati senza contratto. Sono state denunciate due persone: il cinese titolare di un laboratorio per aver impiegato alle proprie dipendenze uno straniero clandestino e l’operaio cinese per il reato di clandestinità. In totale inoltre sono state comminate sanzioni per 60 mila euro. (mc)
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