Vf, titolare tra gli altri del marchio Timberland, cresce meno del previsto. Il fatturato trimestrale della società fa segnare un +3,7% per un totale di 2,22 miliardi di dollari, sotto i 2,26 previsti da Wall Street; nel 2012 erano stati 2,14. L’azienda prevede incassi in aumento del 6% nel 2013 (11,6 miliardi), con ricavi in crescita del 16%. Ed è per questo che i risultati non esaltanti non scoraggiano gli analisti, come sottolinea un rapporto agli investitori firmato da Mitch Kummetz (Baird & Co): “Esiste una crescita significativa nel lungo periodo per Vf, specialmente nella categoria outdoor e negli sport d’azione. I nomi The North Face e Vans hanno un impatto sul cliente e l’azienda ha in atto un piano di espansione dei canali di distribuzione su scala mondiale”. Un’interessante prospettiva del mercato statunitense la fornisce ancora il Ceo, il quale segnala che se l’Europa esce da un inverno climaticamente in linea con le temperature attese, così non è per gli Usa: “I dettaglianti acquistano con scadenze più prossime alle esigenze e, soprattutto, con molta cautela. Il nostro giro di consegne sta subendo uno slittamento. Le rimanenze dovute al clima non hanno avuto un impatto solo su North Face e i negozianti hanno l’intenzione di aspettare le temperature invernali prima di decidere gli acquisti. Nei loro magazzini hanno troppe rimanenze”. Timberland nel secondo trimestre ha diminuito del 3% gli incassi, Vans segnala invece un +15% mentre nel terzo dei top brand di Vf, North Face, siamo a +15%. (pt)
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