La calzatura vietnamita vede l’uscita dalla crisi. LEFASO, l’associazione di settore, ha diffuso il terzo bollettino dell’anno sull’andamento della produzione. I dati mostrano una crescita, che l’associazione spiega con la riapertura quasi totale delle fabbriche in seguito alla vaccinazione di massa dei lavoratori. Il fatturato delle esportazioni sta raggiungendo i 15,5 miliardi di dollari, in aumento del 5,6% su base annua.
L’uscita dalla crisi
“I calzaturifici del Vietnam riaprono, perché la maggior parte dei lavoratori si è vaccinata così da tornare al proprio posto con serenità”. Nguyen Duc Thuan, presidente di LEFASO, spiega così la ripresa del calzaturiero vietnamita. Secondo i dati diffusi dall’associazione, la produzione sta tornando al 100% con le ricadute positive per i fatturati. “Le aziende hanno mantenuto gli ordini e mantenuto le catene di approvvigionamento, quindi l’export ha iniziato a prosperare – continua -. Il fatturato estero della scarpa sta raggiungendo i 15,5 miliardi di dollari, in aumento del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’industria calzaturiera vietnamita è entrata nella ripresa e continua a mantenere il suo slancio di crescita”.
Futuro positivo
Data la situazione, LEFASO guarda con ottimismo ai prossimi mesi. Come riporta internationalleathermaker.com, il ritmo di produzione di pelletterie e calzaturifici nel sud del Vietnam è forte, con molti ordini di esportazione fino alla fine del secondo trimestre. “Marchi come Nike e Adidas – spiegano – hanno indicato di voler aumentare la produzione in Vietnam. Nel Paese si produce oltre il 50% della produzione di calzature Nike. Nel frattempo, l’outsourcing per Nike rappresenta circa il 30% del fatturato delle esportazioni del settore in Vietnam”. A febbraio LEFASO ha annunciato l’obiettivo di aumento del 10-15% delle esportazioni di pelle, calzature e borse nel 2022 per raggiungere un obiettivo compreso tra 23-25 miliardi di dollari. (art)
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