È terminato con la condanna a 12 mesi di reclusione (pena sospesa) a Gianluigi Rossi (commercialista comasco, amministratore e liquidatore della società “Creazioni Vigevanesi”), il processo per il fallimento del calzaturificio di Vigevano di proprietà degli stilisti Andrea Pfister (nella foto) e Jean Pierre Dupré. I reati contestati al commercialista erano bancarotta semplice ed esibizione di falsa delega. Ci sono voluti mesi e mesi di udienze, che hanno richiesto anche una rogatoria internazionale in quanto Pfister e Dupré, originari proprietari della “Creazioni Vigevanesi”, si sono trasferiti da tempo in Costa Azzurra. I due diedero vita al marchio “Pfister” nel 1968. La produzione “Pfister” è continuata sotto differenti ragioni sociali fino alla nascita di “Creazioni Vigevanesi srl”, parte lesa nel processo per bancarotta, frode fiscale e falso per un importo di varie centinaia di migliaia di euro. Secondo i legali di Rossi, che non potrà esercitare la professione per un anno,“Il tribunale ha riconosciuto che tutti i creditori sono stati pagati ed è avanzata una somma consistente da distribuire ai soci, quando il fallimento verrà chiuso. Faremo ricorso alla Corte di Appello perché non ci sono prove della responsabilità di Rossi neppure per i due reati rimasti. Questo processo non doveva neppure iniziare perché fu errato far fallire la società, visto che non era insolvente”. (pt)
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