Torna a Vigevano, dove presumibilmente era stato realizzato, un paio di sandali–pantofola che potrebbe risalire alla seconda metà del ‘500. A donarlo al Comune lombardo, che lo mette a disposizione del Museo della Calzatura, è Lia Perelli Gemelli, attualmente residente ad Arona, ma di origini vigevanesi, che a sua volta l’ha ricevuto dalla madre. Il paio di calzature è stato acquistato negli anni ‘40 da un artigiano tuttofare che aveva accesso al Castello (in quegli anni occupato dai soldati). Per volontà della defunta, nata e cresciuta a Vigevano, le calzature devono tornare là dove probabilmente sono nate.
Velluto, oro e fondo in cuoio
Si tratta di un paio di sandali con fondo in cuoio e tomaia in tessuto (velluto) bordeaux con fili d’oro. “Questa almeno è la descrizione sommaria, ma per saperne di più dovremo attendere la datazione al radiocarbonio – dice Pierluigi Muggiati, responsabile del Museo della Calzatura di Vigevano –. Certo è che lo stato di conservazione è buono e che per il museo questa donazione rappresenta un’acquisizione importante”.
In principio fu Beatrice D’Este
Insomma, il paio di sandali-pantofola appena acquisiti potrebbe se non scalzare, almeno andare a conquistare il secondo posto per importanza dopo la pianella appartenuta a Beatrice D’Este, datata fine del ‘400, che fino ad oggi è stata il simbolo del MIC. La ricerca verrà svolta in collaborazione con la Società Storica Vigevanese e potrebbe riservare sorprese.
Le vedremo al Museo della calzatura
Impossible stabilire il valore economico di queste scarpe, ma siamo al corrente dell’interesse mostrato da alcune realtà museali estere per il loro acquisto. Vigevano, intanto, le riavrà a titolo gratuito perché sono patrimonio della città e della sua storia. Il che, in un momento di grande rilancio del Castello, in cui ha sede il museo e dove queste scarpe erano state conservate a lungo, rappresenta un valore aggiunto rilevante. (ac)