Vingi Shoes di Barletta continuerà la sua attività nello stabilimento già ceduto a un nuovo proprietario e si impegna a presentare un nuovo piano industriale. Per la vertenza del calzaturificio pugliese, con 120 dipendenti in stato di agitazione dal 7 ottobre scorso, si apre un nuovo scenario, almeno fino al 31 marzo 2025.
Il caso Vingi Shoes
Il legale rappresentante dell’azienda, Gioacchino Grimaldi, si è impegnato a chiedere lo slittamento della consegna dell’immobile a quella data (fonte Gazzetta del Mezzogiorno). Lo ha fatto con la sottoscrizione di un apposito contratto di locazione per riprendere la produzione con i macchinari che non saranno dismessi. È il risultato della convocazione del 17 ottobre 2024 della Task Force Occupazione in Regione Puglia, e di un incontro successivo tra le parti, gestito anche dal sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, garante di questo tentativo di rilancio.
Tentativo di consolidamento
“La Regione Puglia già nel 2016-2017 ha contribuito a sostenere l’azienda in una situazione altrettanto drammatica – ha ricordato Leo Caroli, che guida la Task Force Occupazione (SEPAC) -. Sono certo che, insieme a questo senso di responsabilità di tutti gli interlocutori e a una confermata volontà aziendale al rilancio, in presenza dell’atteso progetto industriale aziendale, riusciremo a consolidare le attività di Vingi Shoes. E, di conseguenza, l’occupazione”.
Almeno fino al 31 marzo 2025
Resta sul tavolo la situazione dei dipendenti di Vingi Shoes, coperti dalla Cassa Integrazione fino al 31 marzo 2025. Leo Caroli ha ricordato come sia necessario, comunque, un ricorso agli ammortizzatori sociali. In particolare, in un contesto in cui sono state esaurite tutte le settimane disponibili del cosiddetto “quinquennio mobile”. Per questo serve trovare una deroga per poter offrire ai lavoratori ulteriori misure nonostante i limiti imposti dalla legge. Sarà necessario, da parte di Vingi Shoes capire come ricalibrare la produzione, andando oltre la realizzazione di stivali e dopo-sci.
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