più forte di un cortocircuito
Da anni si dice che la pelle per il fashion system è una zavorra. Ciononostante, le griffe (le stesse che certi discorsi li assecondano per calcolo) non ne fanno a meno: e molti rimangono spaesati
il valore in tutti i segmenti
Sbagliato pensare che la pelle sia un plus solo per il premium e il lusso: anche il medio l’apprezza e ci fa (crescente) affidamento. La sfida è rimanere entro i prezzi accettabili dal pubblico di riferimento
leather in motion
Scegliere la pelle è un atto innovativo, nonostante ci sia chi la ritiene un materiale “vecchio e statico”. Non è così. Nelle prossime pagine vi spieghiamo come e perché
le scorciatoie hanno le gambe corte
Quello di Apple che all’improvviso diventa “leather free” è un caso esemplare. Molto interessante per le reazioni che opinione pubblica e media hanno avuto alla notizia
«ho cambiato idea quando ne ho capito la sacralità»
Angelo Cruciani è vegetariano dalla nascita e per il suo brand, Yezael, non ha mai usato la pelle. Lo scorso settembre, però, ha iniziato un nuovo percorso: «È stato un primo test, ma ho intenzione di crescere»
sempre sotto i riflettori
Vecchia? Stanca? “Antica”? Tutti alibi per chi è in cerca di una motivazione che giustifichi la sua scarsa capacità di fare della pelle il materiale che più di ogni altro è in grado di conquistare il palcoscenico dello showbiz.
ammissione di insostenibilità
Ogni anno si producono circa 430 milioni di tonnellate di plastica, più del peso di tutti gli esseri umani viventi. Alla plastica servirebbe una filiera circolare, ma nessuno ha mai pensato di costruirla. Benvenuti in un vicolo cieco