le tre dimensioni
Sono quelle che la ritirata delle griffe e il veto comunitario all’export di beni di lusso hanno liberato in Russia. Ne parliamo con Flavio Sciuccati, senior partner e direttore della Divisione Global Fashion Unit di The European House - Ambrosetti Group
effetto boomerang
Il quarto pacchetto di misure varato contro Mosca (il Regolamento Ue 2022/428 in vigore dal 16 marzo dello scorso anno) proibisce di vendere beni di lusso (non solo moda) che superano i 300 euro di valore. Il che penalizza meno la scarpa della pelletteria e di altri prodotti. Anche se, a Mosca, di modi per aggirare la sanzioni occidentali ne hanno trovati parecchi. Anzi: molti
il rublo sulla pelle
Da ottobre 2022 l’ottavo pacchetto di sanzioni dell’UE proibisce l’import di pelle dalla Russia. Ma le relazioni commerciali erano già condizionate dai cambi valutari e dal trend inflazionistico
il caso iraniano
La fine dell'isolamento economico e finanziario di Teheran è arrivata il 14 luglio 2015 ed è coincisa con la sensazione che il suo mercato potesse esprimere grandi potenzialità per la moda, dalle griffe ai marchi più piccoli. Il 5 novembre 2018 tutto si è ribaltato di nuovo. Cosa è successo da allora a oggi?
ve lo ricordate il protezionismo?
Già, perché non se ne parla più. Eppure, è stato, a suo modo, una sanzione pesante per l’industria conciaria, distorcendo per anni i flussi commerciali. Ma non è scomparso: esiste, eccome. Però, ci sono argomenti che l’hanno relegato nell’ombra. Uno su tutti: la sostenibilità. Che, a modo suo, è un altro tipo di sanzione