LA CINA È PIÙ VICINA: CONTENTI? | Vacanze romane
L’Italia è il primo Paese del G7 ad aderire alla Belt and Road Initiative. La firma del memorandum, però, è stata un terremoto politico
L’Italia è il primo Paese del G7 ad aderire alla Belt and Road Initiative. La firma del memorandum, però, è stata un terremoto politico
La moda italiana non teme la concorrenza cinese, anzi. Ma, in vista della Nuova Via della Seta, chiede a Roma e a Bruxelles termini chiari per una concorrenza leale
La Cina non è più una minaccia per la moda italiana, anzi. Per questo la Nuova Via della Seta è un’opportunità: se ne convinceranno anche gli scettici. Parola di Mario Boselli
Autorità e associazioni di imprese cinesi rassicurano: «Non intendiamo competere, ma coesistere ognuno nel rispettivo ambito». Mentre per i clienti della Repubblica Popolare l’etichetta Made in Italy rimane imbattibile
Si chiama Mr Wang ed è il “consumatore medio” di Pechino. È piuttosto giovane, ha un reddito familiare crescente e, entro il 2025, farà parte di un gruppo sociale di 350 milioni di persone che acquisterà il 40% di tutto il lusso venduto nel mondo
O, perlomeno, che si trovi la maniera di proteggerlo, rivalutarlo, fargli ritrovare una maggior dinamicità. Il vostro feedback alla domanda di copertina del nostro ultimo numero non lascia dubbi: il lusso non può bastare per tutta la filiera
«La pelle torna a vestire la casa con la propria personalità». E lo fa in modo diverso, nuovo, forse più complicato, ma in grado di comunicarla al grande pubblico con una rinnovata adattabilità e una flessibile modernità. La conferma arriva dall’ultimo, oceanico Salone / Fuorisalone del mobile
La due giorni (4/5 aprile 2019), coincisa a Napoli con il sesto World Footwear Congress (organizzato da CEC, Conféderation Européenne de l’Industrie de la Chaussure) mette sotto i riflettori il presente dell’industria calzaturiera. Un presente che deve rispettare una serie di “must”, altrimenti la maggior parte dei suoi player possono fare a meno di pensare al loro eventuale futuro.
Per migliorare le performance della propria azienda, spesso, si investe in tecnologie produttive più avanzate. Il che dimostra che, senza dubbio, il rinnovamento dei macchinari rappresenta una tappa obbligata per mantenere la propria realtà, in questo caso calzaturiera, competitiva a più livelli. Ma non è l'unica
La manifattura meridionale ha trainato la ripresa e investito in anni di crisi, mettendosi al passo della concorrenza settentrionale. Ma ora che la congiuntura torna a farsi dura, c’è bisogno di più. Il rapporto Svimez
Salento: MISE stanzia 18,6 milioni di euro per le aziende del TAC, ma le aziende che potrebbero beneficiarne si dimostrano (molto) poco interessate, calzaturifici compresi. Perché?
La concia portoghese dal 2010 in poi è cresciuta in maniera esponenziale. Poi, nel 2017 lo stop. Per un settore che trova nella scarpa il principale cliente, l’avanzata di sneakers, materiali alternativi e delocalizzazioni rappresentano una pessima congiuntura
I consumi africani di carne sono destinati a crescere. Ma la produzione bovina e ovicaprina del continente, per lo più piccola e non strutturata, è incapace di reggere il trend. È questo lo spazio di mercato che intende coprire il Sudafrica