La motivazione è nota, quasi (ormai) un luogo comune. Dice Hans van Haarst, ceo dei chimici olandesi di Smit & zoon: “Significativi incrementi delle materie prime, trasversali a tutto il nostro catalogo di prodotto, si sono succeduti durante l’ultimo anno. Inoltre, in alcuni casi specifici si è ridotta la disponibilità di approvvigionamento. Infine, sono aumentati molti costi fissi, come manodopera e trasporti”. Conseguenza: “Ci vediamo costretti a praticare un aumento generalizzato del 10% con effetto immediato o nei casi in cui i contratti in essere lo consentano”. La decisione di aumentare i listini è stata comunicata a inizio 2018 anche da Stahl, mentre i tedeschi di Lanxess hanno iniziato a farlo dal novembre 2016, operando progressivi ritocchi culminati nel +10% deciso alla fine dello scorso mese di marzo.
Chimica conciaria, un aumento tira l’altro: anche Smit & zoon ritocca i listini del 10%
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