Gli uffici marketing, lo sappiamo, fanno a gara a chi ce l’ha più sostenibile (il prodotto). Quello che serve, allora, per orientarsi tra tanti materiali che si propongono come eco/green/friendly o free, è uno strumento per comprenderne la vera composizione. Perché un conto è dirsi bio-based, un altro è esserlo davvero. A questo strumento sta lavorando Gustavo Defeo, CEO di Ars Tinctoria, in collaborazione con CNR–INO (Istituto Nazionale di Ottica). Il ricercatore ha presentato gli obiettivi e i primi risultati dello studio al Green Theatre di Lineapelle.
Capire la vera composizione della pelle
Il contributo video consente di assistere alla presentazione anche a chi non ha potuto partecipare di persona. I risultati preliminari, intanto, sono sbalorditivi. Ars Tinctoria e CNR-INO hanno analizzato con la tecnica del radiocarbonio i materiali alternativi alla pelle di cui si compongono cinque modelli di scarpe che arrivano sul mercato come sostenibili. Ebbene, per quanto questi si propongono come “bio-based”, si è appurato che sono realizzati in una quota variabile tra il 65 al 100% di sostanze sintetiche derivate dal petrolio. Mentre un materiale davvero bio-based è, indovinate un po’, la pelle. Ma vale la pena ascoltare i risultati dello studio dalla viva voce di Defeo. Buona visione.
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