1945, 2025, domani: gli 80 anni della Sezione Concia di Vicenza

1945, 2025, domani: gli 80 anni della Sezione Concia di Vicenza

“Il presente, così complesso e vivace, può essere affrontato solo alla luce di una profonda conoscenza del passato”. Laura Dalla Vecchia, presidente di Confindustria Vicenza, introduce con queste parole Antichi per Sempre. In altre parole, il volume che celebra l’80° anniversario della Sezione Concia della territoriale veneta. Presentato ieri (16 aprile 2025) a Vicenza, presso la sede di Palazzo Thiene Bonin Longare, il libro è stato l’occasione per fare il punto della situazione non solo congiunturale della concia vicentina.

Gli 80 anni della Sezione Concia di Vicenza

“La pelle accompagna l’umanità dalle origini – spiega il presidente della Sezione Concia, Mirko Balsemin -, è materia viva e racconta storie attraverso Paesi, epoche e civiltà. È simbolo di protezione, calore e memoria, ma anche di resilienza e trasformazione. Da questi valori intramontabili nasce questa pubblicazione che, oltre a omaggiare il passato, affronta con coraggio le sfide che si profilano all’orizzonte per il settore e il territorio”. Quindi, “abbiamo una storia antica alle spalle, ma rimaniamo veri pionieri, famosi e copiati nel mondo”, scrive Balsemin. Una storia di 80 anni, scandita da “34 consigli, 15 presidenti – continua Balsemin -. È una storia lunga, complessa e partecipata”. Una storia costruita da imprenditori, “i conciatori che, con carattere di ferro, hanno sempre saputo bilanciare la tendenza al pessimismo e quella all’ottimismo con determinazione, andando sempre avanti, perseverando”. In questo senso, “Antichi per Sempre è un libro che vuole essere un invito a riflettere, a evolverci”.

Antichi per Sempre

Tante le firme ospitate per costruire il puzzle storico e culturale di Antichi per Sempre. Nell’ordine Bernardo Finco, Fulvia Bacchi, Matteo Macilotti, Edoardo Imperiale, Giuseppe Pulina, Ermete Realacci, Massimo Neresini, Lorenzo Altissimo, Marino Smiderle, Monsignor Giuliano Brugnotto. Senza dimenticare la riproposizione di alcune pagine firmate da Fernando Zampiva, compianto custode della memoria storica della concia vicentina. E l’intervento di Federico Faggin, inventore del microchip e luminare nel campo della fisica.

 

 

La tavola rotonda

Alla presentazione di Antichi per Sempre è seguita una tavola rotonda dal titolo “Lavoro e Società, uno sguardo oltre la siepe”. Tema complesso e variegato, che ha permesso ai relatori di definire alcuni capisaldi dell’industria conciaria. Valori da enfatizzare soprattutto in una fase storica come quella attuale. Incerta e indecifrabile. Durante la quale, come ha ribadito Dalla Vecchia, occorre “restare concentrati, come durante le tante crisi che abbiamo superato negli ultimi anni, cercando di mantenere i costi sotto controllo”. Così, Bernardo Finco ha voluto sottolineare che “la concia è come il sustain: il tasto del pianoforte che allunga il suono. Una parola che, tra l’altro, fa parte di sustainability: ecco la concia sostiene e allunga il tempo di vita della pelle e dei prodotti realizzati nel nostro materiale”.

La lungimiranza

Chiude Fabrizio Nuti, presidente UNIC – Concerie Italiane, trovando una sintesi semantica “che identifica il conciatore italiano: la lungimiranza. A 360 gradi, che ci ha portato ad anticipare sostenibilità, sviluppi di mercato, struttura distrettuale. La nostra lungimiranza è quella che ha permesso alla nostra industria di radicarsi nei distretti e non di arrivare, rimbalzare e andarsene come in altri Paesi. Quando noi abbiamo potuto decidere, abbiamo sempre avuto ragione, grazie alla lungimiranza. Quando le decisioni vengono prese da altri, dall’esterno, le subiamo e non ci permettono di evolvere”.

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×