Il momento è complesso, nessuno lo nega. Ma proprio per questo Lineapelle 102 (Fieramilano Rho, 19-21 settembre) è l’occasione per rifondare la fiducia nel mercato della pelle e, su questo presupposto, un ecosistema più bilanciato per i player della filiera. “Il lavoro c’è, ma la situazione in generale non è rosea. Il ceto medio non esiste più. E non tutte le concerie possono lavorare con la fascia alta di mercato – commenta Francesco Giannoni, titolare insieme alla sorella Azzurra della conceria Tuscania (Castelfranco di Sotto) –. Noi facciamo un tipo di prodotto particolare (stampato esotico, ndr) e per fortuna ci siamo creati un portfolio di clienti fidelizzati. Ma anche noi ci orientando verso l’alto di gamma”.
Il mood del primo giorno
“Abbiamo investito tantissimo negli ultimi anni – continua Giannoni –, internalizzando le lavorazioni che prima affidavamo all’esterno. Ma speravamo in un aumento dei numeri della produzione che per ora non c’è stato. I costi fissi sono aumentati tantissimo, ma gli ordinativi sono gli stessi”. Anche in una fase in cui il prezzo rimane fattore dirimente, le concerie italiane sono chiamate a investire ancora. Ne sa qualcosa Antonio De Michele di Dean (Napoli): “Approfittiamo di Lineapelle per presentare il nostro sistema blockchain di tracciabilità, sviluppato con il sostegno di ICE e di Flosslab. Dopo il progetto pilota, lo offriamo su tutti i nostri prodotti in uno sforzo di trasparenza”. Uno sforzo necessario: “Il mercato richiede certificazioni e sostenibilità – aggiunge De Michele –, senza non si viene neanche presi in considerazione”.
La fiducia nel mercato
“La pelle deve ritrovare il proprio spazio come materiale sostenibile e competitivo – è l’opinione di Francesco Matelli, patron di Matelli –. È un periodo di domanda bassa, specie dalla calzatura. Per questo alla filiera serve stabilità, per ricostruire sulle attuali basi, a partire dalla materia prima”. Le imprese non saranno sole, assicura dal canto suo Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, in visita a Lineapelle. “Compito della politica è sostenere il mondo produttivo, cioè la spina dorsale della nostra economia. Per questo è necessaria la tutela del made in Italy e la sua promozione all’estero. Abbiamo il dovere e la responsabilità di accompagnare il comparto delle concerie italiane con provvedimenti che possano valorizzarlo, difendendolo dalle aggressioni esterne e dai tentativi di penalizzarlo da parte di chi vuole colpire le nostre imprese in nome di un’ideologia ecologista miope”. (mvg/rp)
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