Manca il depuratore, e le concerie chiudono. Succede in Bangladesh, nel distretto conciario di Savar. Un’area sempre molto controllata dalle autorità locali per i possibili sversamenti di reflui nelle acque dei fiumi. Nel mirino delle autorità è finito ora un complesso di aziende a causa della mancanza di un impianto di trattamento adeguato alla portata degli scarichi.
Manca il depuratore
Stando a quanto riporta thedailystar.net, il 23 agosto 2021 la commissione parlamentare permanente del Ministero per l’Ambiente ha disposto la chiusura della Savar Tannery Industrial Estate (STIE). Come scrive ILM, il presidente della commissione, Saber Hossain Chowdhury, ha spiegato in un rapporto che il distretto “ha la capacità di trattare circa 25.000 metri cubi di rifiuti liquidi ogni giorno, ma genera circa 40.000 metri cubi di rifiuti liquidi al giorno. Ciò significa che 15.000 metri cubi vengono scaricati nel fiume Dhaleshwari senza alcun trattamento, causando grave inquinamento”.
La replica
Sabato 11 settembre il Ministero ha fatto sapere di aver concesso al presidente della Bangladesh Small and Cottage Industries Corporation di fornire una spiegazione sulla situazione entro il 20 settembre. In questo documento l’associazione che gestisce e promuove la produzione industriale del distretto dovrà illustrare le ragioni per cui lo STIE non dovrebbe essere chiuso, come definito dalla commissione parlamentare. (art)
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