A Gobernador Gregores, nella provincia argentina di Santa Cruz, si lavora alla prima conceria di pelli di guanaco. Unica nel suo genere, darà lavoro a 15 dipendenti e sarà attiva da giugno. Il processo di concia sarà sostenibile e biologico. Lo scopo è quello di recuperare la pelle dei camelidi che affollano le praterie del paese sudamericano e che sarebbero altrimenti smaltite come un rifiuto.
Un unicum
In un’intervista a TiempoSur, Héctor Gabriel Varrone, artigiano della Scuola Provinciale di Artigianato di San Juan Bautista, ha specificato come la concia delle pelli di guanaco offrirà molteplici opportunità per la provincia di Santa Cruz e per la Patagonia. Aiuterà ad accrescere, inoltre, la consapevolezza sulle potenzialità di questo animale, che anche in condizioni estreme produce fibre di qualità. In Argentina, infatti, il guanaco è largamente diffuso. L’iniziativa ha lo scopo di chiedere maggiori investimenti nel settore dei camelidi, accompagnati da uno sviluppo della ricerca e dall’adozione di pratiche innovative per la lavorazione della pelle e della lana, così come per l’utilizzo della carne. Varrone ha anche sottolineato come i processi chimici per la concia del guanaco saranno gli stessi utilizzati per qualsiasi tipologia di pelle, e nello specifico del tutto biologici e rispettosi dell’ambiente perché conciati al vegetale.
Il progetto
Per il progetto, ancora alle prime fasi, si stanno aspettando i fondi. L’impianto semimeccanizzato impiegherà tra gli 8 e i 15 lavoratori, e riuscirà a produrre pelli conciate in 15 giorni con una resistenza particolare e uno spessore abbastanza sottile. La scelta del guanaco deriva anche da una questione pratica. L’industria zootecnica produce scarti che finiscono nelle discariche, bruciano o vengono sepolti. Un problema che secondo Varrone avrebbe anche l’industria di trasformazione della carne che non riesce a sfruttare le pelli delle pecore. La nuova conceria di Gobernador Gregores recupererebbe quindi un materiale da smaltire. La proposta arriva nell’anno che le Nazioni Unite hanno dedicato proprio ai camelidi, che contribuiscono alla sicurezza alimentare, alla nutrizione e alla crescita economica. (dc)
Foto da Shutterstock
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