Fumata nera a Nonogasta. Secondo fonti sindacali, la cinese Chery si sfila dall’operazione di salvataggio di Curtume CBR. Il gruppo asiatico dell’automotive dovrebbe sì investire in Argentina, ma in un’altra provincia. A disincentivare l’intervento di Chery sarebbe, dicono i lavoratori, “la distanza della conceria dal porto, la scarsa promozione industriale e i problemi ambientali”.
Il salvataggio di Curtume CBR
Chery non salverà Curtume CBR. Lo sostengono alcuni lavoratori della conceria, che attendevano l’arrivo degli investitori cinesi. Come riporta fenix951.com.ar, la portavoce dei lavoratori, Adriana Jaime, sostiene che Chery avrebbe deciso di stabilirsi nel Chaco. “Abbiamo scoperto che la società non verrà, abbiamo perso una nuova opportunità – afferma –. Chery non verrà perché siamo lontani dal porto, non c’è promozione industriale e per il problema ambientale”. Tuttavia, sempre secondo le informazioni diffuse dai sindacati, il progetto di Chery potrebbe ancora includere un intervento su Curtume CBR. Non ora, però, ma tra qualche tempo. “Chery porterebbe una fabbrica di veicoli a Buenos Aires e la conceria farebbe le pelli per le auto – continua -. Ma questo è qualcosa a lungo termine, perché l’impianto non è nemmeno installato a Buenos Aires”.
Le speranze
L’indiscrezione era trapelata dai media argentini agli inizi di maggio. Durante un incontro con l’ambasciatore argentino Sabino Vaca Narvaja, il presidente di Chery aveva annunciato investimenti nello sviluppo di veicoli elettrici e nel settore navale nel Paese sudamericano. Un intervento che doveva riguardare anche la filiera della carne e nel dettaglio la conceria di Nonogasta. L’obiettivo sarebbe stato quello di produrre pelli da usare nei veicoli dell’azienda cinese. (art)
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