Un primo risultato gli operatori della carne e i trader di materia prima conciaria l’hanno ottenuto: mentre fino ad ora solo i porti di Buenos Aires e Gualeguaychú (cittadina portuale ai confini con l’Uruguay) erano autorizzati all’export di pelli grezze, adesso anche l’autorità doganale della provincia di Salta (al confine con Cile e Bolivia) ottiene la stessa possibilità. Stando a quanto riporta Aire de Santa Fe, il risultato è merito di Franco Brunetti, titolare di un macello nella stessa provincia di Salta, tra i principali animatori della Mesa de Las Carnes, associazione di imprese della filiera zootecnica in lotta per la liberalizzazione dell’export della materia prima conciaria. Che, in questo modo, ha vinto una battaglia, ma non ancora la guerra. Sono passati 5 mesi da quando doveva entrare in vigore il dimezzamento della ritenuta sull’export delle pelli salate, ma non si è verificato. È in programma un nuovo incontro tra la Mesa de Las Carnes e il presidente Mauricio Macri, che ha, a più riprese, rassicurato gli operatori del settore sulle intenzioni del governo. “Dopo 47 anni di proibizioni di vario tipo – recita una nota di Brunetti – mi aspetto che Macri rispetti la sua promessa di eliminare le tasse ingiuste”.
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