Probabilmente l’assist è arrivato da Pechino: turbati dallo scontro diplomatico-commerciale con gli Stati Uniti, i buyer cinesi di materia prima conciaria si sono rivolti al mercato australiano, consentendo ai trader locali di resistere alle tensioni ribassiste sulle pelli bovine. Ma ancora la Cina, o meglio il capodanno cinese, segnerà il prossimo punto di svolta: entro gennaio le concerie della Repubblica Popolare faranno magazzino, dopo c’è da vedere come si ricomporrà il mercato e in che modo si posizioneranno i fornitori australiani. Insomma, leggendo il focus di The Sauer Report, si comprende come la materia prima di Canberra venga da un periodo di (invidiabile) stabilità dei prezzi, ma che il quadro è destinato a cambiare nel 2019. La domanda internazionale debole favorisce i buyer, che possono temporeggiare in attesa che i venditori abbassino le pretese. Intanto, mentre i grandi trader hanno gioco facile a tenere il punto sui prezzi, ad aprire la breccia potrebbero essere i piccoli, bisognosi di vendere.
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