Bangladesh, Savar è un flop: ad Hazaribagh ci sono ancora concerie

Bangladesh, Savar è un flop: ad Hazaribagh ci sono ancora concerie

La stampa locale fa i conti: negli ultimi due decenni in Bangladesh si sono spesi 4.000 crore, vale a dire 4 miliardi (secondo la nostra numerazione) di taka per migliorare le condizioni del fiume Buriganga. Di questi (pari a poco meno di 350.000 euro al cambio attuale) 1.000 crore solo nel 2017 per il trasferimento delle concerie del vecchio e desueto distretto di Hazaribagh nel nuovo polo di Savar. Ecco, peccato che Savar sia un flop. Mentre il miraggio di un polo industriale degno degli standard internazionali è rimasto tale, nel vecchio desueto insediamento di Hazaribagh ci sono ancora concerie che fanno i loro sporchi (nel senso letterale di inquinanti) affari.

 

 

Savar è un flop

Certo, Tbs News riconosce che la colpa non è tutta delle concerie. I media puntano i fari sulle responsabilità politiche delle autorità responsabili dei bacini idrici: il 30/40% dell’inquinamento del fiume viene dagli scarichi civili a causa della precarietà delle fogne e del depuratore della capitale Dhaka. Rimane la delusione: dopo tutti i soldi spesi “il Buriganga è ancora inquinato e maleodorante per gli scarichi industriali”. Perché non solo molte delle aziende che si sono trasferite a Savar hanno lasciato ad Hazaribagh unità produttive che si occupano di rifinizione, colore o taglio. Nel vecchio distretto sono rimaste “dozzine di aziende abusive che lavorano dalla materia prima”. Per chi ricorda la fibrillazione del 2017, quando con Savar pareva dovesse iniziare un nuovo corso non solo per la concia bangladese, ma anche per il Buriganga, una vera beffa.

In foto Shutterstock uno scarico nel Buriganga

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