Tre parchi della pelle, per oltre 300 ettari di superficie e 400.000 posti di lavoro. In Bangladesh hanno proposto tre nuovi distretti industriali. Lo annuncia BSCIC (Bangladesh Small and Cottage Industries Corporation). Il progetto rappresenterebbe un’alternativa al parco industriale di Savar, fortemente voluto dal governo ma mai decollato. Le opere dovrebbero sorgere nei prossimi 5 anni.
Tre parchi della pelle bengalese
I media bengalesi non parlano di altro. BSCIC ha annunciato l’intenzione di sviluppare tre nuovi parchi industriali in tre diverse località del Paese. Complessivamente il progetto prevede l’occupazione di oltre 300 ettari e la generazione di circa 400.000 posti di lavoro diretti. Il tutto nei prossimi 5 anni. L’iniziativa rappresenta una risposta degli industriali della filiera alle carenze che denunciano esistere nel Paese. Su tutte, l’inadeguatezza del CETP di Savar. “I nuovi piani mirano a promuovere i piccoli e medi imprenditori e a creare occupazione – spiega a tbsnews.net il vicedirettore generale di BSCIC, Rashedur Rahman -. I nuovi parchi industriali della pelle saranno rispettosi dell’ambiente. Gli ETP saranno presenti e saranno pienamente conformi agli standard internazionali”.
I tre progetti
L’iniziativa prevede la creazione di un primo parco industriale e ingegneristico da dedicare allo sviluppo di prodotti finiti a Rajshah. Questo occuperebbe una superfice di 124 acri, qualcosa come 50 ettari. Il secondo “Leather industrial park” sorgerebbe nei pressi di Dhaka, occupando una superficie di 200 acri, circa 80 ettari, e darebbe lavoro a 100.000 persone. Il terzo, il più grande, sarebbe un parco multisettoriale sviluppato a Mirsarai. Sorgerebbe su un’area di 500 acri (200 ettari) e genererebbe 250.000 posti di lavoro. (art)
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