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Cosa vuol dire “essere sostenibili”? Per un’azienda come BCN Concerie, con alle spalle decenni di tradizione, vuol dire ragionare a 360° gradi accogliendo come opportunità di miglioramento tutte le criticità della produzione. L’obiettivo di BCN è la qualità: di prodotto, di riduzione dell’impatto ambientale, di governance e formazione interna, come spiega Roberto Lupi (nella foto), presidente della conceria toscana.
Il valore della formazione
BCN ha vissuto di recente una nuova avventura. Quale valore e significato ha, per un’azienda conciaria, essere tra i casi studio di un percorso formativo del Sole 24 Ore che prepara le figure di Sustainability Manager?
BCN Concerie è il risultato di decenni di impegno e costanza. Per questo ci piacciono le attività formative. Possiamo condividere il valore aggiunto che la pelle porta nell’industria italiana. È per noi una grande soddisfazione vedere la nostra conceria come caso studio per futuri Sustainability Manager. Confido che sia solo una delle prime attività di condivisione delle iniziative e delle pratiche virtuose che il settore conciario può mettere in atto per offrire un prodotto pelle che ne sia il simbolo.
In modo tutto ciò si inserisce nel contesto degli importanti risultati green e e non solo, raggiunti nel 2023 da BCN, come il Bilancio di Sostenibilità triennale?
Si, il Bilancio di Sostenibilità triennale è stato un ottimo banco di prova. Sistematizzare tutti gli ambiti della sostenibilità ci ha permesso di vedere con occhio critico e soddisfatto dove siamo arrivati nel nostro percorso di crescita. BCN non è semplicemente manifattura: è la connessione di attività rivolte alla produzione di pelle di alta qualità, sotto tutti i punti di vista.
Il futuro della sostenibilità in Italia
Lei ha più volte sottolineato la centralità della ricerca scientifica per la crescita dell’azienda. Su questo quanto state investendo, anche in termini di capitale umano?
I progetti di ricerca di BCN sono rivolti nella maggior parte alla riduzione degli impatti ambientali della produzione. In questo momento siamo coinvolti su più fronti. Un ricercatore in Chimica Industriale e Ingegneria Chimica sta collaborando con noi per un progetto dedicato allo studio della circolarità della pelle. Il nostro dottorando si sta specializzando nel calcolo LCA, che ci servirà per perfezionare la progettazione degli articoli in ottica eco-design. Contemporaneamente, in questo periodo, una ricercatrice dell’Università di Pisa sta conducendo analisi direttamente in BCN per il progetto Revoc4Life sulla riduzione degli impatti in atmosfera di COV.
Futuro prossimo
Come guardate al 2024 sia rispetto all’andamento dell’azienda che dell’intero comparto della filiera pelle?
Sicuramente BCN continuerà sulla strada dell’alta qualità di prodotto e della ricerca, impegnandosi sempre di più per intensificare gli interventi a favore dell’ambiente. Sono convinto, tanto quanto lo sono i miei colleghi del comparto pelle, che la strada della qualità, della competenza e della ricerca sia complessa e difficile. Ma resta l’unica via da percorrere per poter raggiungere una reale economia sostenibile.
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