Brasile: sorride l’export di pelle, certo non quello di scarpe

Brasile: sorride l’export di pelle, certo non quello di scarpe

Il mese di settembre, e con esso il bilancio dei primi nove mesi del 2024, chiude in maniera positiva per l’export di pelle dal Brasile. Non possono condividere, però, la stessa soddisfazione i calzaturieri del Paese sudamericano, che affrontano cali sia in valore che in volume.

L’export di pelle brasiliana

Da gennaio a settembre le concerie brasiliane hanno totalizzato 953,6 milioni di dollari di fatturato estero. Vale il 13,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2023, con aumenti anche del 21,7% nei metri quadrati e del 38% nel peso. Tra i mercati principali, l’Italia figura al terzo posto dietro Cina e USA. Rimanendo agli acquisti dallo Stivale, in valore (oltre 113 milioni di dollari) si registra l’aumento del 10% rispetto all’analogo periodo del 2023. La crescita è del 9% se prendiamo come riferimento i metri quadrati ed è del 7% nel peso.

Le medie complessive

Nel periodo gennaio-settembre le pelli finite costituiscono il 46% del totale dell’export, ma con il -1% in valore. Il wet blue, che rappresenta la quota del 30%, segna il +37%. Seguono il crust, con una quota dell’11,6% e il fatturato che fa il +10%, e le croste wet blue, quota dell’11,1% e performance del +35%. L’associazione di riferimento CICB sottolinea l’exploit di settembre, con export in aumento a doppia cifra su base annua, dopo il debole mese di agosto. In particolare segnala il miglioramento delle spedizioni verso l’Italia, il principale acquirente di wet blue.

 

 

Intanto, la scarpa

I dati elaborati da Abicalçados indicano che nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni calzaturiere sono state pari a 71,64 milioni di paia e 736,1 milioni di dollari. Vuol dire in calo sia in volume (-21%) che in fatturato (-18,8%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Il CEO Haroldo Ferreira sottolinea che a settembre sono riprese le spedizioni verso Argentina e Stati Uniti, le principali destinazioni della scarpa brasiliana. Questo permetterà al settore di migliorare i dati in vista della fine dell’anno. “Con la diminuzione del calo degli ultimi mesi, dovremmo chiudere il 2024 con un arretramento compreso tra il 14 e il 19%”. Viceversa, la produzione a fine anno dovrebbe crescere tra l’1,9% e il 3,2% rispetto al 2023, arrivando a 893 milioni di paia. (mv)

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