Carta canta: il Consiglio dei Ministri annuncia il Decreto Pelle

Carta canta: il Consiglio dei Ministri annuncia il Decreto Pelle

Due giorni fa, il 5 febbraio, abbiamo annunciato la sua “probabile uscita” da parte del Consiglio dei Ministri. Oggi, 7 febbraio 2020, abbiamo la certezza che questa “uscita” c’è stata. Il Decreto Legislativo che tutela la pelle vera rispetto a qualsiasi forma di concorrenze scorretta c’è e passa, nei termini dei prossimi 60 giorni, all’esame delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Carta canta, dunque, e premia la costanza dell’impegno profuso da UNIC – Concerie Italiane per arrivare fino a questo punto.

Titolo e oggetto

Data la delicatezza e l’attesa di questa notizia, vale la pena fare le cose per bene. Così, se due giorni fa abbiamo pubblicato le dichiarazioni del sottosegratorio MISE Alessia Morani, oggi riportiamo nella sua interezza il Comunicato Stampa n. 28 del Consiglio dei Ministri.
Titolo: Norme sui prodotti in cuoio, pelle e pelliccia.
Oggetto: Disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria ai sensi dell’articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 – Legge europea 2018 (decreto legislativo – esame preliminare).

Il comunicato (tutto intero)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, ha approvato, in esame preliminare, uno schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivati o loro sinonimi.  E la relativa disciplina sanzionatoria ai sensi dell’articolo 7 della legge 3 maggio 2019, n. 37 – Legge europea 2018.
Il decreto contiene disposizioni che riguardano esclusivamente i requisiti essenziali di composizione che i prodotti e i manufatti con essi fabbricati devono soddisfare per poter essere immessi sul mercato. L’obiettivo è quello di avere una chiara e univoca indicazione dei materiali utilizzati e di eliminare potenziali ostacoli al buon funzionamento del mercato.
L’attività di accertamento delle eventuali violazioni sarà svolta, nell’ambito delle ordinarie attività istituzionali, dalle Camere di Commercio, dall’Agenzia delle Dogane (limitatamente alle fattispecie relative all’immissione in libera pratica dei prodotti). E dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Giudiziaria, mentre il Ministero dello Sviluppo Economico curerà l’attività di monitoraggio e coordinamento delle diposizioni.

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