La lista si allunga. Il numero di aziende aumenta. Parliamo dello schema di certificazione ICEC sviluppato “perché il settore pelle possa non solo reagire, ma gestire l’emergenza Covid-19”. Le concerie certificate sono diventate 8.
Il numero di aziende aumenta
Otto, si diceva, sono le concerie che hanno ottenuto la certificazione anti-Covid sviluppata e promossa da ICEC, l’istituto di certificazione specializzato esclusivamente nell’ambito dell’area pelle. A Incas, Sciarada e Anaconda (di cui abbiamo scritto nelle scorse settimane) si aggiungono, dunque, Nuti Ivo, Superior, Carasco, Galileo e Ellegi Pellami.
I dettagli della certificazione
La certificazione è su base volontaria. In altre parole, ogni impresa può sottoporre a verifica il protocollo aziendale adottato, che sia quello siglato da UNIC – Concerie Italiane con i sindacati di riferimento, quello di Confindustria o uno sviluppato con i propri consulenti. Solo chi segue il protocollo UNIC, però, al termine del percorso di certificazione potrà fregiarsi oltreché del bollino ICEC, anche di quello dell’associazione della concia italiana. Lo schema di certificazione fa riferimento alla nuova Specifica Tecnica ICEC TS422 ed al relativo Regolamento di Certificazione.
Immagine tratta dall’account Instagram Nuti Ivo
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