Buone notizie dalle concerie cinesi: la pelle ha superato CRV. Rispondendo alle domande di LeatherMag, il presidente di China Leather Industry Association (CLIA) Li Yuzhong spiega che l’industria di lavorazione delle pelli è tornata al 90% della sua capacità produttiva. La filiera si sta insomma riprendendo velocemente dopo il cosiddetto lockdown. Le misure di contenimento della diffusione comportano disagi e problemi per l’industria, ma la ripresa è possibile e in tempi non troppo lunghi.
La pelle ha superato CRV
“Le concerie hanno iniziato a riprendere la produzione dopo il Festival delle Lanterne (8 febbraio, ndr), ma la produzione era inferiore al 40%. A partire da marzo è migliorata e alcune aziende hanno operato a oltre il 70% della capacità”, spiega Yuzhong, aggiungendo poco dopo che “secondo la nostra indagine sul settore, a partire dal 10 marzo oltre il 90% delle concerie cinesi ha ripreso l’attività”. Restano dei problemi come le limitazioni allo spostamento dei lavoratori e in alcuni casi i ritardi nella fornitura di protezioni individuali. Ma il sistema si sta rimettendo in moto. Nella provincia di Hubei, in particolare, le poche aziende del settore presenti sono pronte a partire e stanno solo aspettando il via libera delle autorità.
Porti attivi e calzaturiero a regime
“I porti stanno seguendo le normali procedure doganali sulle merci importate e non sono state prese misure restrittive speciali – continua Yuzhong -. Dopo le vacanze del Capodanno lunare, le importazioni e le esportazioni sono tornate alla normalità da quando il personale è tornato al lavoro”. La produzione di calzature è oggi ripresa normalmente nell’intero Paese, esclusa la provincia di Hubei. Anche in questo caso la riapertura ha seguito il rientro nelle fabbriche degli operai tornati nei loro villaggi. “La Belle (uno dei brand più diffusi in Cina, ndr) ha ripreso l’attività il 24 febbraio con un tasso di partecipazione dei dipendenti di circa il 70% all’inizio di marzo e del 90% a metà marzo – conclude Yuzhong -. Jihua 3515 (altro noto marchio locale) ha ripreso l’attività a fine febbraio e il tasso di partecipazione dei dipendenti al momento ha quasi raggiunto il 100%”. (art)
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