Il distretto conciario di Wuji si ferma. Nei giorni scorsi le autorità cinesi hanno imposto il lockdown all’intero territorio di Shijiazhuang, capoluogo della provincia dell’Hebei, all’interno del quale ricade l’area industriale. A determinare lo stop è il nuovo aumento di positività a CRV registrato ultimamente.
Nuovi focolai
Il 7 gennaio la Healt Commission of Hebei Province ha comunicato di aver registrato 51 nuovi casi di polmonite da Coronavirus. Di questi, 50 proprio nell’area metropolitana di Shijiazhuang. A queste si aggiungono anche 69 infezioni asintomatiche, di cui 67 nel territorio del capoluogo. I numeri hanno continuato a crescere nelle ore successive, come dimostrano i nuovi report. Nel frattempo però, come riporta la stampa locale e in particolare dw.com, le autorità locali hanno adottato degli interventi per contenere la diffusione del virus. Era da 6 mesi che non si registrava un tale incremento delle positività nell’area. Tra le misure che hanno imposto vi è il divieto di viaggiare oltre i confini del territorio di Shijiazhuang, fatta eccezione per i trasporti indispensabili, che devono comunque disporre di un certificato. Molte compagnie aeree hanno cancellato i voli dall’aeroporto locale.
Il distretto conciario di Wuji si ferma
Nel territorio di Wuji il blocco è totale. Le forze dell’ordine, come riporta sjz.hebnews.cn, hanno creato un posto di blocco in tutti i varchi della contea, impedendo a persone e merci di entrare o uscire. Questo non consente alle concerie del distretto locale di lavorare. Il lockdown dovrebbe durare almeno 7 giorni ma, sulla base dell’evoluzione dei contagi, potrebbe protrarsi almeno fino a 10 giorni. Tutto ciò determina grande incertezza per l’industria locale: non è dato sapere quali conseguenze avrà il lockdown sull’ingresso della pelle grezza da lavorare ma anche sull’export, con i container fermi ai porti. (art)
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