Il giro d’affari della filiera cinese della pelle, pelliccia e prodotti in pelle, nel primo semestre del 2018 risulta complessivamente in crescita: tenendo conto delle aziende che fatturano almeno 3 milioni di dollari l’anno, il business tocca gli 87 miliardi complessivi, cioè il 4,3% in più rispetto all’anno precedente. A essere calato, come ha spiegato Lu Yuzhong, presidente di CLIA (l’associazione di riferimento della Repubblica Popolare), al pubblico di ACLE, è il tasso di crescita, inferiore del 2,3% più basso. Allo stesso modo nel periodo i profitti (4,9 miliardi di dollari) risultano sì in espansione del 4%, ma con un tasso minore del 5,1%. Guardando ai singoli comparti, nei primi 6 mesi del 2018 la concia cinese ha vissuto un tracollo: la produzione di pelli finite (310 milioni di metri quadri) vale l’11,4% in meno rispetto al 2017. Allo stesso modo cedono le produzioni di abbigliamento in pelle e pelliccia (rispettivamente lo 0,9% e il 6%), mentre a crescere è solo la calzatura (3,2%). Per la seconda metà dell’anno, CLIA prevede per l’intera filiera la crescita a un cifra, a favore di un generale consolidamento delle attività.
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