Nonostante la severa politica messa in atto dal governo centrale per contrastare l’inquinamento dovuto alle emissioni di sostanze illecite da parte di numerose concerie, durante l’estate appena trascorsa si è registrato un segno positivo per la produzione del settore pelli in Cina. Secondo i dati forniti dal China National Council of Light Industry, la produzione totale è aumentata dell’1,02% in giugno, del 6,01% in luglio e dell’1,55% in agosto rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. Oltre il 60% della produzione proviene da tre sole province ovvero dallo Hebei, dal Zhejiang e dallo Henan. In particolare, lo scorso agosto nello Hebei si è registrata una crescita record con +13,8%, che ha rappresentato una quota pari al 23% del totale nazionale. Nello Zhejiang, sempre ad agosto, +2,8%, pari al 20,4% del totale; cresce anche lo Henan, con 9,64 milioni di mq prodotti (+1,4% rispetto all’agosto 2013, 18,8% del totale). La severa politica del governo contro le concerie inquinanti ha portato alla chiusura di numerose concerie negli ultimi anni: ad esempio, nell’area di Haining (provincia del Zhejiang, storico centro di produzione e lavorazione delle pelli), dalle 38 concerie operanti nel 2010 si è passati alle 8 attuali, senza che però la produzione ne abbia risentito negativamente. (ap)
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