Trattamento delle acque, sicurezza dei luoghi di lavoro, contratti ai dipendenti e registrazione delle imprese stesse. Non c’è nulla di chiaro. Anzi, il distretto di San Benito è talmente opaco da legittimare il dubbio che sia quasi completamente abusivo. La testata colombiana Diario del Cauca dedica una videoinchiesta al polo manifatturiero di Bogotà dove, come ammette ai microfoni un imprenditore in nero, si aggirano le leggi per abbattere i costi operativi.
Il distretto di San Benito
In Colombia le autorità conducono da anni una campagna repressiva per chiudere le fabbriche che non rispettano le norme sociali e ambientali. Nelle nostre cronache ve ne abbiamo dato conto quando i sigilli sono arrivati alle porte delle concerie. Di lavoro ce n’è ancora molto da fare, a quanto pare. Secondo la testata colombiana, nel Paese ci sono 30.000 imprese della filiera del prodotto in pelle, mentre alla Camera di Commercio di Bogotà risultano 16 concerie. San Benito, però, sfugge ai censimenti: ecco la videoinchiesta.
Leggi anche:
- Colombia: sequestro per Curtiembres Búfalo che chiude dopo 87 anni
- Le autorità colombiane contro le concerie illegali: a Cundinamarca sono il 73%
- Colombia, blitz anti-abusivismo: le autorità chiudono 10 concerie
- Colombia, retata contro le concerie inadempienti: versamenti abusivi, 23 sigilli e maxi-ammenda da 531 milioni