Una conceria che “ha futura memoria”. Un gioco di parole che può sembrare un paradosso, ma non lo è. A possedere questa visione del futuro basata sulla forza della propria tradizione è la conceria friulana Presot (Porcia di Pordenone) che ieri, 1° marzo 2022, ha festeggiato i suoi primi 90 anni di attività.
Presot “ha futura memoria”
Presot ha festeggiato 90 anni con una cerimonia ospitata nei suoi giardini e inaugurando un’installazione di Matteo Attruia. Una grande scritta galleggiante, posizionata nel laghetto della conceria: “Ha futura memoria”. Un gioco di parole che racchiude in sé il senso del passato, del presente e del futuro di Presot.
90 anni
Presot nasce il 1° marzo 1932, fondata da Pietro Presot e, oggi, è una delle imprese a conduzione familiare più antiche del panorama italiano ed europeo. La conceria oggi è guidata dalla quarta generazione: Achille Presot, con Eugenia, e Federico Presot. Produce “un cuoio tutto naturale e conciato senza l’utilizzo di sostanze chimiche”. In altre parole, “utilizza esclusivamente una miscela di tannini vegetali che conferiscono al cuoio caratteristiche uniche, oltre alla tinta Presot”.
Dal K2 a Margiela
“La conceria produce ancora oggi un cuoio seguendo gli stessi processi lavorativi dei suoi esordi – spiega Eugenia Presot . Inseguire l’eccellenza è sempre stato l’obiettivo della nostra azienda”. Nel 1954 la conceria ha sostenuto la spedizione italiana impegnata nella scalata al K2 fornendo il cuoio per gli scarponi degli 11 alpinisti della spedizione e dei loro 800 sherpa. “Aver partecipato alla spedizione ha permesso alla conceria di utilizzare il marchio K2 con cui ancora oggi identifichiamo le pelli con quelle caratteristiche di impermeabilità, flessibilità e leggerezza che gli avevano valso la scelta da parte dell’allora Commissione Nazionale delle Ricerche”. Oggi Presot fornisce cuoio da suola per alcune delle principali griffe del lusso: Gucci, Hermés, Prada, Maison Margiela.
Il senso dell’installazione artistica
“Io lavoro con le parole – spiega Matteo Attruia – operando con interventi di sottrazione o modifiche che sono all’origine di nuovi significati. L’installazione che ho ideato si compone di un insieme di tre parole con tre tempi diversi: il presente, il futuro e il passato. È la dimensione territoriale la protagonista di questo lavoro, che riflette la vera sostanza di novant’anni di lavoro della conceria Pietro Presot“.
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