Conceria Antiba: il nuovo stabilimento è un’astronave 4.0

Conceria Antiba: il nuovo stabilimento è un’astronave 4.0

Conceria Antiba diventa 4.0 con un nuovo stabilimento da 15.000 metri quadrati equipaggiato con macchinari interconnessi. L’azienda toscana ha spostato la sua sede da Santa Croce sull’Arno a Ponte a Egola, investendo quasi 15 milioni di euro. Il trasferimento è avvenuto gradualmente per arrivare, a marzo 2022, all’attuale completezza dell’assetto industriale. Con lo spostamento è raddoppiata la capacità produttiva che, oggi, è di 100.000 m2 di pelle finita al mese. Il numero dei dipendenti (età media: 42 anni) è passato da 96 del 2021 a 130 (considerando quelli diretti e indiretti).

Il nuovo stabilimento di Conceria Antiba

Nel realizzare la nuova conceria è stato messo a punto un efficientamento dell’intera struttura e del processo produttivo che parte dal controllo della merce in ingresso e arriva fino alla rifinizione. Per esempio, Antiba si è dotata di una rasatrice 4.0 che misura nel dettaglio ogni singola pelle (peso, metratura, spessore). Dal reparto umido (che conta ben 29 bottali in tutto tra produzione, bottalini per R&S e campionature), passando per la fase di asciugatura e finendo con la rifinizione, è tutto interconnesso. L’impianto di dosatura dei prodotti chimici è completamente automatizzato: il personale inserisce la ricettazione e l’impianto, creato appositamente per Antiba, si occupa della preparazione delle miscele, mentre la movimentazione del preparato chimico per la rifinizione viene effettuata da 4 navette automatiche.

 

 

Risparmio calibrato al millilitro

“Nel dosare i prodotti non c’è più l’errore umano, è tutto calibrato al millilitro – raccontano dall’azienda -. Abbiamo quindi stimato un risparmio del 20% dei prodotti chimici utilizzati. Anche dal punto di vista ambientale, si cerca di azzerare gli sprechi grazie al monitoraggio e al controllo continuo del processo. Tutto il sistema è sviluppato ad hoc per Antiba, in modo personalizzato. Questo ha portato a un reale miglioramento nella vita dei nostri dipendenti che hanno maggiore sicurezza e minor movimentazione merce nel loro lavoro”.

L’adozione di un nuovo metodo di lavoro

In questa rivoluzione del processo industriale “la parte più sfidante è stata la formazione del personale – racconta Graziano Balducci, alla guida dell’azienda insieme al fratello Paolo – perché ha comportato l’adozione di un nuovo metodo di lavoro. È stato un vero investimento sulle persone, nella manodopera specializzata, nel miglioramento della vita in azienda”.

Nuovi investimenti

Tra i nuovi investimenti, è previsto l’ampliamento del laboratorio che dall’eseguire semplici test fisici arriverà a includere anche quelli chimici, in linea con la strategia di internalizzazione delle operazioni.

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