Se ne va uno dei capostipiti del distretto conciario toscano. Si è spento, all’età di 87 anni, Piero Caponi (nella foto), conosciutissimo imprenditore di Santa Croce sull’Arno. Persona molto stimata e apprezzata, Caponi è stato uno dei maggiori esponenti di quella generazione che ha visto nascere e svilupparsi il Comprensorio del Cuoio. Aveva ereditato da suo padre Paris lo storico Gruppo Arno (di cui, nel corso degli anni, hanno fatto parte Atema, Enos, La Domani, Marchino e Brotini Mario) che ha guidato e sviluppato per decenni insieme ad altri soci. Grande appassionato e profondo conoscitore della pelle, Caponi continuava ancora ad occuparsi della conceria Brotini Mario & C.
Piero Caponi
Caponi era un uomo molto impegnato anche a livello associativo. Ha dato un importante contributo come consigliere di UNIC – Concerie Italiane e all’interno dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno. È ricordato per l’altruismo e l’attività nel sociale che aveva dimostrato partecipando a molte associazioni benefiche. Lascia la moglie Eliana, le figlie Patrizia, Paola e Pieranna e sette nipoti. Come ricordano molti conciatori, Caponi è stato “una delle vere colonne del nostro distretto: un maestro”.
Il ricordo di Piero Rosati
“Uno dei grandi conciatori che hanno fatto la storia e anche il successo del Comprensorio del Cuoio in Italia e nel mondo – ricorda l’imprenditore conciario e amico Piero Rosati (Incas) -. Se ne è andato in punta di piedi un sabato mattina nella sua abitazione di Santa Croce dopo essere rientrato dalla consueta partecipazione alla Santa Messa mattutina. Proprio come avrebbe voluto lui, in silenzio. Conciatore innamorato del proprio lavoro e che fino al giorno prima ha svolto con passione e dedizione andando nella sua azienda. Un affetto particolare mi legava a Piero Caponi sia nel lavoro che nell’amicizia personale. Persona anche burbera, generosa, con un cuore grande che amava fare del bene e aiutare persone e famiglie bisognose. Senza comunicarlo o cercare una visibilità di cui non sentiva la necessità. Ho avuto la fortuna di seguirlo all’inizio della mia carriera lavorativa, di condividere con lui tanti episodi di lavoro e, perché non dirlo, anche fuori dal lavoro, in vacanza, insieme alle rispettive famiglie, in momenti in cui si trasformava e gli piaceva scherzare con i miei genitori, con mio figlio maggiore e con tutti gli amici che erano insieme a noi. Anche nella vita privata, in momenti difficili, l’ho trovato al mio fianco a incoraggiarmi e a sostenermi. Imprenditore lungimirante e capace, di cui ho sempre apprezzato le grandi capacità e soprattutto la grandissima curiosità che contraddistingue le grandi persone, l’acuta intelligenza, esperto conciatore dotato di conoscenze e talento anche nel campo finanziario. Veramente una grande perdita”.